È notizia nota che Il 22 maggio 2023 la guardia di finanza ha sequestrato 400 litri di liquidi scomposti ad uno dei brand più importanti del settore svapo. Un fulmine a ciel sereno che ha scosso l’intero comparto, creando una forte preoccupazione per centinaia di rivenditori, soprattutto a causa dell’incertezza normativa e dei dubbi sulla leicità di questa manovra.
Ma quali sono le motivazioni che hanno portato a questo maxi sequestro? Secondo la guardia di finanza i liquidi scomposti rappresenterebbero un mezzo per evitare la tassazione imposta sui liquidi pronti. L’accusa è quindi quella di elusione fiscale, ovvero una manovra atta ad ottenere un beneficio fiscale.
Un campanello d’allarme era comunque già arrivato qualche settimana prima con la comunicazione ufficiale di ADM che vieta ai negozianti svapo di miscelare liquidi direttamente in negozio per i propri clienti e vieta di fare assaggiare gli scomposti . E se due indizi fanno una prova, l'impressione è che il clima si stia facendo sempre più ostile per i produttori e i negozianti del settore.
Cosa aspettarsi per il futuro dei liquidi scomposti?
Questa è la domanda che affligge da settimane rivenditori e negozianti dello svapo. Una questione ancora aperta e molto nebulosa, ma assolutamente fondamentale in quanto è innegabile che grande parte dei loro ricavi era sino ad ora derivata dalla vendita di questa tipologia di liquidi.
Al momento fornire una risposta certa a questa domanda sembra impossibile, anche in virtù della divergenza di vedute tra Monopolio e Guardia di Finanza. Mentre il primo definisce legittima la vendita di liquidi scomposti in quanto non si tratta di prodotti finiti, la Guardia di Finanza li interpreta come una soluzione studiata appositamente per aggirare la tassazione che grava sui liquidi pronti. Nel caso in cui il sequestro della Guardia di Finanza venisse supportato ufficialmente a livello normativo, ciò significherebbe la scomparsa definitiva del formato scomposto con un ritiro assoluto dal commercio e multe salate per chi non dovesse adeguarsi.
Questa prospettiva rappresenterebbe un ingente danno per tutti i rivenditori che vedrebbero diventare improvvisamente “invendibili” le proprie scorte di liquidi shot. Ovviamente noi tutti ci auguriamo che questo non accada, anche se il vento sembra soffiare in direzione ostile. La volontà statale sembra infatti proprio quella di favorire i liquidi pronti scoraggiando o proibendo la diffusione dei liquidi scomposti.
Sinceramente, la nostra paura più grande è che eliminando definitivamente gli scomposti dal mercato, si possa disincentivare il passaggio dalle sigarette tradizionali alla sigaretta elettronica da parte di nuovi potenziali vapers. Non dimentichiamo infatti che oltre all’aspetto della salute anche il prezzo gioca un ruolo importante per le scelte dei consumatori. Mentre i liquidi scomposti hanno un costo più contenuto e permettono a chi svapa di risparmiare già nel breve periodo, l’acquisto di liquidi pronti risulterebbe più oneroso per le tasche delle persone.
Non resta quindi che aspettare una decisione ufficiale da parte degli organi competenti per capire quali saranno gli sviluppi futuri per il settore dello svapo in Italia.
Conclusioni e possibili scenari
Sono molti i rivenditori preoccupati che in questi giorni di incertezza non sanno come muoversi, alle prese con il grande dubbio se togliere gli scomposti dagli scaffali o meno. Al momento questa necessità non è fondata, in quanto manca una base normativa sulla questione. Ci aspettiamo un intervento da parte di ADM per fare chiarezza in merito e sancire se l’intervento della guardia di finanza è stato legittimo o meno, soprattutto in virtù della collaborazione diretta di questi due enti.
Ma esiste un’alternativa alla scomparsa definitiva dei liquidi scomposti? Forse sì. Probabilmente i produttori non distribuiranno più liquidi in formato 10+10 e 20+40 ma troveranno un accordo per vendere un nuovo formato che riempia completamente il flacone senza lasciare alcuno spazio vuoto al suo interno. Il classico 20ml caricato su flacone chubby da 60 ml sarebbe quindi venduto su un flacone chubby da 20ml o 30ml.
Al momento tutte le considerazioni sono basate su sensazioni e non hanno alcun fondamento legislativo. Aspettiamo le prossime evoluzioni, solo così potremmo veramente sapere quale sarà il futuro che aspetta l’intero comparto dello svapo.
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